Sono più di vent’anni che sono coerenti e fedeli al loro pubblico, alla musica... anzi alla musica e alla cultura... E non parlo di cultura borghese per riempirmi la bocca di chiacchiere e ideologie intellettualoidi... Parlo di cultura nel più ampio senso letterario. Cultura come quella che tanto difendeva e per la quale combatteva Pier Paolo Pasolini!
Di chi parlo?
Parlo di una band, di un gruppo di amici e musicisti che con 5 dischi in studio ed un live hanno marcato a fuoco la musica italiana e la cultura stessa, senza far troppo rumore. Poeti musicali e letterari. Una marcia in più che pochi hanno cercato e scovato negli anni.
Sto parlando dei Virginiana Miller. Sto parlando di un progetto vivo, denso e magico. Può capitare di incontrarli e sentirli per sbaglio o perchè li cerchi. Se li ascolti attentamente rischi di innamorarti di loro e se ciò accade non riuscirai più a far a meno di loro.
Mercoledì scorso li abbiam visti a Bologna per una delle ultime date del tour “Il primo lunedì del mondo”, prima che si richiudano in studio per prepararci il loro prossimo capolavoro.
Sul palco che trasudava poesia, viscere e sudore, in uno spettacolo semi-acustico, abbiam avuto modo di sentire brani da “Gelaterie Sconsacrate”, brani che non sentivamo da tempo, da “Italiamobile” e poi ancora tante altre. Abbiam sentito le parole di Simone che ha chiacchierato con il pubblico. Abbiam sentito l’energia che rimbalzava dal basso soffitto dell’Arteria alle nostre orecchie.
Qualcuno ha avuto la fortuna di respirare quell’energia e quella purezza che trasudano, personalmente, nei camerini e nel backstage con loro. Qualcuno ha notato le piccole imperfezioni di un’esibizione live: la stonatura, l’arrangiamento sbagliato, il mancato sguardo d’intesa... Dettagli! La verità è un’altra. Cari Virginiana non è vero che avete avuto “soltanto canzoni che non canta nessuno, che non cambiano niente”... Mercoledì ho sentito cori, ho visto persone con le lacrime agli occhi, sogni e parole che hanno cambiato la vita di qualcuno... Credetemi! Avete fatto tanto e siamo tutti in attesa trepidante di tutto quello che farete ancora!
Giuratemi “che resteremo giovani e felice, e sempre in bilico, su queste superfici, senza scivolare giù”!
Grazie intanto per la serate e per la vostra musica e le vostre parole (“sono sassi e me li sono messi in tasca”)
Un abbraccio amici e maestri!
Misero Beppe
Misero Beppe
(N.B. : tra le virgole “” versi delle canzoni dei Virginiana Miller... naturalmente!)
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